martedì 10 gennaio 2017

E col buio calamita e ferro


La notte è menzognera
quando di luci e luccichii a festa
la città agghinda
e persino l’azione più consueta
nel contesto della festa
il più splendido dei suoi abiti
con disinvoltura indossa

Nel gioco seduttivo
a tratti anche le stanze
dell’abitazione più modesta
tra le luci e il mistero della notte
agl’occhi e al mio sentire
come sale sfavillanti di un castello
mi si mostrano

Tanti sogni nella testa
e quattro spicci in tasca
so bene che di giorno
è calore che non scalda
e col buio calamita e ferro
 


ma intanto m’accendo a quell’odore
che all’estate senza sforzo m’accompagna
come vento tra i capelli
adrenalina e desiderio ingarbugliano la mente

Sul nudo dell’asfalto
provocante è il ticchettio dei passi
come il pensiero brillo che m’inonda
piacere che da ogni poro
spudorato l en t a m e n t e il suo canto sgorga

Invisibili
labbra e mani
lungo tutto il corpo
sono un’eco che m’afferra
e risuona fino a giorno

Tra i capelli e le caviglie
di notte
anche la Bellezza più discreta
di magia a volte si traveste
e poi mi tenta

Su una nota o una fragranza
forte vibra dentro la carenza
ed è per questo che per qualche ora
uno spicchio di finito
ai calorosi sensi
generoso m’offre l’infinito


tiziana mignosa
maggioduemilasedici


Aracne


Preziose filigrane di Luce
di Gioia i miei pensieri abbagliano
mentre dopo appena un soffio
il profilo dell’Amore
sulla terra prendono

 Sorrido
e a piedi scalzi
tra riti d’orditi e trame
grata
a chi d’ inverno la sua estate indossa
incontri dono

Come nastrini di morbido velluto
che i cuori nuovi allaccia
mi faccio Aracne
che al vento i semi lancia
e ponti nuovi sbocciano

Danza l’energia
e tutto ciò che tocca nutre
boccioli silenziosi
che Amore danno
e Amore prendono


tiziana mignosa
gennaio duemilasedici

lunedì 9 gennaio 2017

L'alba del nuovo giorno



E mentre tutto si gretola
-il vecchio e il nuovo-
e assume forme inaspettate e diverse
comprendo ancora un po’ di più che la notte
è sempre necessaria per un mattino più splendente

L’alba del nuovo giorno mi conduce lontano
e si veste dei colori dell’autunno
mentre leggo i segnali che non ho colto
come opportunità smarrite
tra l’incontenibile arsura di Luce e Bellezza
e la vita
che mi svelava silenziose verità
che non volevo scorgere

E quel sapore acro in bocca
evitabile
come la finestra che si apre sullo stantio
quando serve
-ma che non ho aperto-

Lezione dal sapore amaro
che via via diventa sempre più evidente sulla mia cecità
mentre le bende slaccio agli occhi
e mi consento finalmente di osservare
quella parte di me che si sbracciava
-mentre mi ostinavo a guardare altrove-
in inutili tentativi di farsi vedere

Ogni cosa ha un suo prezzo
ogni lezione la sua dose di dolore
per crescere

E la bambina muore
sacrifica la sua innocenza
per farsi donna e guerriera
mentre a se stessa giura
che mai più nessuno le farà del male

tiziana mignosa
20 dicembreduemilasedici


martedì 1 novembre 2016

Ortigia e la sua notte



Nella silente notte estiva
diafana la luna
tremula l’immagine di sé
nelle liquide azzurrità riflette

… acqua di sale e cielo ovunque …

tra tetti a rosse tegole
e strade strette appare
mentre il ticchettio del passo
al passante solitario canta

… isola dall’oscuro fascino …

Ortigia e la sua notte
che per sorprendere la voglia
nel buio lesta si ridesta
e in allegria attende
la sonnacchiosa quiete lungo il giorno

misteriosi locali i suoi sorrisi …

nei solitari vicoli
sui davanzali spalancati
palpitanti fiori toccano
preziose trine a pietra

… leggende e verità …

della sua magnificenza
narrano
che indisturbata si esibisce
senza lambire il tempo che sfiorisce.


tiziana mignosa
aprile duemilaundici

sabato 29 ottobre 2016

Adesso che mi ritorni nel silenzio



Ricordo ancora
il freddo pungente di quella sera
e il mio umore
che per mano
sull’altalena mi portava
mentre sfioravo le vette più leggere del cielo
e strisciavo un attimo dopo
 sulla dura terra

E tu c’eri
senza esserci
mentre ti esprimevi al meglio
in quel ruolo così tanto importante
frizzante ed effimero
fatto di nuvole e sole
vapore che svaniva nel nulla
sulla mia vita che si districava tra quel sorriso
che così tanto Amavo
e le tue spalle

La tramontana mi scuoteva quella sera
ma non la sentivo
e leggera volavo
e mi lascivo andare
a quella gioia totale
che zoppicava però
nella carenza

Cuore spalancato
e occhi chiusi
 sulla realtà che mi regalava fremiti
senza sostanza
che morivano nel sorriso dell’attimo
di un futuro mai nato

tiziana mignosa
dicembre duemilaquattordici

domenica 23 ottobre 2016

Mutamento


(sulle note di The sky above the rain di Marillion)

L’evoluzione è continuo mutamento
come il passo che nell’avanzare
nuovi odori e paesaggi porta
così è la vita con le sue lezioni
-a volte troppo dure e altre assai leggiadre-
quando con una lesta piroetta
 tutte le carte sul tavolo          rimescola

Pare sadica
e invece è saggia
ma come con la plastica che nel suo cuore l’acqua
non riesce comunque mai a portare
così accade a chi non impara ad accettare
tutto quello che gli sbatte in faccia
da sperimentare

Tocchiamo il paradiso
e poi l’inferno
crediamo che sia eterno
ma troppo spesso ci dimentichiamo
che ogni cosa o che si dica evento
s’esprime interamente e solo
dentro uno stabilito battito di tempo

E’ mattino
e d’improvviso si fa notte
scenario caleidoscopico
che stordisce con le sue tinte discordanti
e ci mostra il grosso rospo da ingoiare
quando c’accorgiamo che ogni parola
è legata solo all’attimo      in cui ha colloquiato con il sole

Non importa se sembra troppo poco
-e altre troppo e basta-
di sicuro ogni cosa che sulla terra si esperisce
ha un suo capo
e una coda anche

Inizia
e poi finisce
come tutto il resto


tiziana mignosa
ottobreduemilasedici


Note: sul pianeta terra abbiamo sempre lezioni da imparare una di questa, la più dura per me, è quella di accettare che ogni cosa che inizia è destinata a finire


giovedì 15 settembre 2016

Che di te presente eri già passato


(sulle note di Burn di Ellie Goulding )

 

E’ un cavallo imbizzarrito questo tempo
che dal giorno e dalla notte veloce scappa via
ma come l’elastico 
quando l’estremo limite ha raggiunto
sulla magia di queste note
sui tuoi passi in un baleno mi riporta

Ed è proprio a quella sera
sul tuo letto che io torno
e sulla tua Bellezza mozzafiato
che senza colmarmi mi colmava
quando dentro una nuvola di niente
l’ologramma della Felicità sperimentavo

Ascoltando queste note
m’accorgo che fin da allora
senza volerlo già sapevo
che di te presente eri già passato
e in quaderni scoloriti
dolci fiumi di parole avrei raccolto

Desiderabile come il più bello dei tramonti
vana rendevi anche la più ardua corsa
d’afferrare la tua scia sfuggente
destinata in ogni caso a scomparire
dietro l’ultima delle cose
che il mio sguardo ardito riusciva a percepire


tiziana mignosa
marzoduemilasedici

 


note: la vita nella sua velocità sfrenata a volte sulle note di una canzone fa delle brusche e piacevoli frenate, ci riporta indietro facendoci rivivere certi momenti già vissuti.

La nostra anima, che sa sempre tutto, nulla fa arrivare alla coscienza però a volte questa consapevolezza celata elude la sorveglianza giungendo fino al nostro sentire più evidente e così c’accorgiamo che ancora prima di sperimentare ciò che stiamo per vivere sappiamo già cosa sta per accadere…